mercoledì 21 marzo 2012

Diatriba sul Rugby


"Mi piace il rugby e continuerò a giocarlo a tutti i costi."

Ernesto “Che” Guevara

La diatriba dei Graziano….
C’è un Graziano che qualche millennio fa giocava a Rugby e un Graziano che ha deciso da esemplare tifoso di calcio di denigrare questo Sport.
… Mio caro, noi ci siamo sempre trovati in sintonia ma proprio non posso accettare un simile articolo sul rugby. Nemmeno da parte tua.
Prima di tutto perché dalle cose che hai scritto è evidente che il Rugby per te è come parlare il farsi e se non si conosce una cosa non è obbligatorio parlarne come se la si conoscesse.
Se invece il tuo voleva essere un “articolo” ironico (forse spiegherebbe l’incomprensibile uso di un romanesco gratuito), beh…. d’accordo che l’ironia per essere tale deve essere “sottile” ma nel tuo articolo è così sottile da diventare inesistente! E soprattutto, spiegamene per favore l’utilità. Stimolare dei commenti? Troppo subdolo anche questo.
E quindi mi sento obbligato a considerare le tue parole come serie, nonostante la scelta stilistica.
Ho sempre pensato a te come uomo di cultura e onesto, ma ritengo che non si possa né si debba parlare di una cosa che non si conosce e soprattutto offendere chi crede in questo sport.
E da dove si legge la tua completa ignoranza dello sport e della storia dello sport in questione? Dalla totale mancanza di curiosità di capire, dall’assenza di
reali argomenti.
La tua è una disamina di un livello così basso che non ti si addice.
E poi… che cosa c’entra il “romanesco”? Di persona tu non parli così… perché utilizzarlo per denigrare ciò che palesemente non conosci?
Ma veramente tutto questo astio per il posticipo della tua Roma?
Graziano!
Per favore!
Ho sempre apprezzato il tuo modo onesto di parlare di argomenti a te noti… cos’è ora questa presunzione di conoscere la verità assoluta riguardo al rugby e alle sue “tradizioni”? Non ne hai bisogno!
Il rugby è uno stile di vita, è mettere in gioco tutto in campo considerando sempre e comunque l’avversario non come un nemico ma come avversario, apprezzarne il valore e riconoscerlo anche in caso di sconfitta.
Ecco uno dei motivi del terzo tempo… non “pe fa pace” (scusa se ho tralasciato qualche tuo apostrofo…. Ma per uno come me ce ne erano un po’ troppi).
E, cosa che mi stupisce ancora di più, sono le risposte che stai dando…. Ci ho pensato sai, prima di scrivere un commento.
Pensavo di esaurire l’argomento con un paio di battute, ma l’arroganza delle tue risposte ai commenti fatti mi fa pensare.
E anche un po’ irritare perché scrivere è una gran bella cosa, ma bisognerebbe assumersi la responsabilità di informarsi prima di scrivere, anche e soprattutto da chi fa il giornalista e non solo per una questione di etica e deontologia ma anche perché non si dovrebbe pensare che i propri lettori sono tutti coglioni e in attesa di giudizi superficiali e personali spacciati per “verità assolute”.

Con la solita stima per il Graziano che so curioso,
Graziano Cecchini

P.S. se invece era un subdolo espediente per movimentare e stimolare commenti ai propri articoli ricorda che ad un certo punto bisognerebbe “uscire dal personaggio” e risparmiare a tutti certi commenti.
E poi io i tuoi articoli li leggo anche se non scrivi cazzate!

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